Le controversie legate ai consumi di energia elettrica rappresentano, soprattutto in tema di prescrizione biennale per prelievi irregolari, una questione di grande rilevanza per i consumatori e le imprese energetiche in Italia. Al giugno 2024, si registrano numerosi casi in cui utenti e fornitori di energia si trovano coinvolti in dispute relative alla ricostruzione dei consumi di energia elettrica e alla corretta applicazione della normativa vigente. Questo articolo vuole fornire una panoramica sullo stato dell’arte delle principali questioni giuridiche e dei recenti sviluppi in materia. Ci concentreremo, in particolare, sulle questioni di maggiore rilievo che vengono al momento dibattute: la prescrizione biennale per prelievi irregolari di energia e sull’onere probatorio in caso di contestazioni.
La Prescrizione Biennale per Prelievi Irregolari di energia elettrica
Uno dei principali punti di conflitto riguarda la applicabilità della prescrizione biennale per prelievi irregolari dei crediti derivanti dalla fornitura di energia elettrica. Secondo la normativa generale vigente, i crediti dei fornitori di energia nei confronti degli utenti si prescrivono in due anni. Tuttavia, è importante evidenziare che si sta concretizzando una giurisprudenza consolidata sulla sussistenza di specifica causa di sospensione che incide sul decorso di tale termine: la sospensione opera fino alla rimozione del prelievo irregolare di energia.
Questi arresti giurisprudenziali, prevedono che il termine di prescrizione non decorra fintanto che persista una situazione di prelievo irregolare di energia elettrica. Ciò implica che il fornitore può avanzare richieste di pagamento relative ai consumi non contabilizzati correttamente fino a quando l’irregolarità non sia stata sanata. Sostanzialmente, in applicazione di un principio generale del nostro ordinamento, fintanto che il creditore non è nelle condizioni di “conoscere” la sussistenza del suo credito, il decorso del termine di prescrizione è interrotto.
L’Onere Probatorio nelle Controversie sui Consumi di Energia Elettrica
Un altro aspetto cruciale delle controversie in materia di energia elettrica riguarda l’onere probatorio, che secondo un discutibile orientamento – che si fa sempre più forte in particolare presso il Tribunale di Catania- ricade interamente sull’utente. In caso di contestazione dei consumi addebitati, spetta al consumatore fornire prove sufficienti per dimostrare l’inesattezza della ricostruzione dei consumi o l’irregolarità dei conteggi effettuati dal distributore. Questo principio è stato ribadito da numerose pronunce giurisprudenziali, che hanno confermato la necessità per l’utente di dimostrare con evidenze concrete eventuali errori o anomalie.
Deve precisarsi che tale orientamento contrasta irrimediabilmente con il principio di c.d. “vicinanza della prova”. Della questione, infatti, verrà ben presto investita la Suprema Corte di Cassazione della quale si attendono le pronunzie su tale, specifico, aspetto.
Se questo orientamento del Tribunale di Catania dovesse prender piede, l’utente dovrà tentare di dimostrare le proprie ragioni avvalendosi di ordinari mezzi di prova.
Le prove più comuni che l’utente può presentare in giudizio vi sono i documenti di fatturazione, le letture del contatore, eventuali perizie tecniche e testimonianze. È fondamentale che queste prove siano dettagliate e precise, al fine di supportare efficacemente le proprie ragioni davanti al giudice. La complessità tecnica di queste controversie rende spesso necessaria la consulenza di esperti del settore energetico, che possono fornire analisi approfondite e chiarimenti sui dati di consumo.
Recenti Sviluppi Giurisprudenziali
Come si accennava, nell’ultimo periodo, la giurisprudenza di merito ha fornito importanti chiarimenti in materia di ricostruzione dei consumi di energia elettrica e prescrizione dei crediti. Ad esempio, alcune sentenze hanno precisato che la semplice contestazione generica dei consumi non è sufficiente per sospendere il pagamento delle bollette, sottolineando l’importanza di prove concrete e dettagliate.
Inoltre, sono stati numerosi sono stati i casi affrontati di furto di energia causati da manomissione dei contatori. In tali circostanze, la giurisprudenza propende per la tutela del gestore di energia elettrica, sgravandolo, in maniera quanto mai singolare, dell’obbligo di dimostrare la correttezza delle proprie richiestae.
Ciò appare ancora più singolare laddove non sfugga che il Distributore non è mai soggetto né terzo, né disinteressato al giudizio posto che è colui che effettua la verifica del contatore e la ricostruzione dei consumi.
Non solo; il Distributore è l’unico soggetto a detenere i dati registrati dal contatore quindi, quello che si richiede di dimostrare all’utente rischia di concretizzare una “probatio diabolica” impossibile da raggiungere.
Conclusioni
Le controversie relative ai consumi di energia elettrica e alla ricostruzione dei consumi continuano a rappresentare un campo complesso e in evoluzione del diritto. Al giugno 2024, la normativa e la giurisprudenza offrono strumenti per la tutela dei consumatori, in particolare attraverso la prescrizione biennale per prelievi irregolari ma lo spostamento in maniera tanto singolare dell’onere probatorio a carico dell’utente rischia di tramutarsi in un importate tema di scontro presso la Suprema Corte di Cassazione. , la risoluzione efficace di queste controversie richiede un’approfondita conoscenza delle norme e delle dinamiche tecniche del settore energetico, oltre a un’attenta raccolta e presentazione delle prove in giudizio.